La Torre festeggia l’850° compleanno
Il 9 agosto del 1173 venne posata la prima pietra del campanile della cattedrale di Santa Maria Assunta: il monumento gode di una salute eccezionale
Nomini la città, e in tutto il mondo l’immagine che vi viene associata immediatamente è quella della sua Torre. “Che è un campanile, è bene precisarlo” sottolinea con una bonaria reprimenda l’arcivescovo Giovanni Paolo Benotto. Un simbolo che rappresenta la tenacia di un territorio e dei suoi abitanti, dagli avi che 850 anni fa ne posarono la prima pietra fino ai discendenti che sul finire del secondo millennio ne garantirono la sopravvivenza. Oggi, 9 agosto 2023, la Torre gode di una salute eccezionale.
Come testimonia il presidente dell’Opera della Primaziale, Andrea Maestrelli, nel corso della presentazione della giornata di celebrazioni per l’anniversario dell’avvio della costruzione del monumento più conosciuto al mondo: “Dall’ultima relazione del Comitato internazionale per la salvaguardia della Torre emerge il mantenimento di ben 460 millimetri della diminuzione dello strapiombo tra la settima cornice del campanile e la fondazione. Adesso la pendenza della Torre è la stessa documentata ai primi dell’Ottocento”.
E’ con questo ‘certificato di sana e robusta costituzione’ che dall’Auditorium ‘Toniolo’, a due passi dalla piazza del Duomo, prende le mosse il programma dei festeggiamenti per l’850° compleanno della Torre. “Nel calendario della vita ci sono anniversari che accompagnano la storia dell’umanità. Il giorno della posa della prima della pietra del campanile della cattedrale di Santa Maria Assunta è uno di questi – afferma l’arcivescovo di Pisa – siamo in possesso di un documento risalente al 1172, o 1173 nello stile pisano, nel quale si testimonia la donazione di 60 denari da parte della vedova Berta per contribuire alla realizzazione del campanile. Da questo fatto si comprende il legame unico tra il campanile, la città e la sua popolazione”.
“Dal campanile parte un messaggio di fede che accompagna e racchiude in sé tutta la valenza artistica e culturale del monumento” conclude monsignor Giovanni Paolo Benotto. “Nel 2021 abbiamo sottoscritto il Piano Unesco per la tutela del sito monumentale – aggiunge il sindaco Michele Conti – un accordo molto importante che va a intersecarsi con le opere di riqualificazione che porteremo a termine grazie alle risorse del Pnrr: interverremo su piazza Manin, Larco Cocco Griffi e via Cammeo. La peculiarità della nostra Torre è che, con lo scorrere del tempo, ha saputo trasformare in pregio quel difetto iniziale di costruzione”.
Ad arricchire il programma delle celebrazioni dell’850° anniversario della posa della prima pietra ci sono le creazioni dell’Istituto Poligrafico e Zecca di Stato e di Poste Italiane. L’Istituto, grazie alle sapienti mani dell’artista incisore Uliana Pernazza, ha realizzato la medaglia celebrativa che presenta sul dritto la raffigurazione della Torre, e sul rovescio il dipinto della ‘Madonna sotto gli organi’, il cui originale è conservato nel Duomo, con la scritta ‘Protege Virgo Pisas’. La medaglia è stata realizzata in due versioni: argento (con tiratura di 60 esemplari) e bronzo (80 pezzi). Poste Italiane invece ha proposto l’annullo filatelico dedicato alla giornata.
“In una giornata così ricca di emozioni, un pensiero non può non andare alla persona che maggiormente si è spesa per la salvaguardia del nostro amato campanile: il professor Michele Jamiolkowski, scomparso lo scorso giugno a pochi mesi da questo anniversario. Grazie alle sue competenze e alla sua mente brillante, il Comitato per la salvaguardia della Torre composto nel 1990 è riuscito a garantire la sopravvivenza del campanile per molti secoli. L’intuizione decisiva del professore, che porta con sé anche un insegnamento molto importante per la vita, fu quella di mettere da parte la prova di forza ingaggiata con la Torre per assecondarne il gioco di equilibri. Grazie a questo pensiero è stata salvata la Torre” conclude il presidente dell’Opera Maestrelli.
“E adesso la Torre, con le sue radici di 850 anni di storia, deve guardare al futuro – aggiunge Andrea Maestrelli – proiettando la piazza e tutti gli altri monumenti verso una piena sostenibilità. L’illuminazione dovrà essere rispettosa dell’ambiente e tutte le strutture dovranno essere accoglienti e accessibili da qualsiasi tipo di utente. Sono queste le sfide che ci attendono”.